RAPPORTO DOGANA 12

Rapporto scritto da: custode dei portali

Questi giorni pochi arrivi. Dopo un flusso interminabile, la situazione sembra essersi tranquillizzata. Abbiamo fermato un tipo sospetto e lo stiamo tenendo in isolamento, in attesa che i Custodi degli Astri ci dicano la loro decisione su come muoverci nei suoi riguardi, ma se escludiamo questo, per il resto è accaduto ben poco.

Dal mio hologram creator 3.0 appare il consueto ologramma con all’interno il volto del richiedente asilo.

Si materializza sullo schermo il volto di un ibrido.

-Fornire nome e cognome, prego –

-Manu Tenzione – mi risponde fiero in volto. Questo pezzo di merda mi piglia per il culo. Teoricamente dovrei chiudergli il portale in faccia, ma il bello è che anche sui dati presenti sul mio hologram creator risulta quel nome. Escludo categoricamente possa aver un nome così del cazzo, ma ormai visto che ci sono decido di farlo entrare in dogana. Dovrebbe essere una cosa divertente. In realtà questo tizio e la sua identità fittizia che mi ha fornito mi fanno venire i brividi alla schiena.

-Prego, il portale è aperto, caro “Manu Tenzione” – faccio le virgolette con le dita, questo tizio non mi piace a pelle.

Il ragazzo oltrepassa il portale. Mi trovo davanti un ibrido con la corporatura nella norma, peso standard, ma un volto decisamente instabile. Uno sguardo tutt’altro che raccomandabile

-mmm…1.80 per 75 kg, ventitré anni. A guardarti direi che sui numeri ci siamo. Voglio provare a darti fiducia. Perché sei qui e cosa hai intenzione di fare? –

-Sono un architetto, torno da un sopralluogo su una serie di città spaziali. Da quanto so hanno materiali particolarmente all’avanguardia in giro per le metropoli satellite, ed io sono andato a fare un sopralluogo, così da avere maggiori informazioni per il futuro –

-Capisco. Sai, non sei il primo architetto che passa in questa dogana. Pochi giorni fa ne è arrivato uno dalla terra –

L’ibrido dal nome falso mi guarda inarcando il sopracciglio

– Ma la terra non è rasa totalmente al suolo? –

-Già. Fa il tuo stesso lavoro in un mondo senza palazzi. Lui si che ha fatto bene a venire a vivere qua su Omicron – l’ibrido fa cenno di si con la testa

-Direi…Vabbè io sono nato nel pianeta giusto, no? –

-Certo, ma della razza sbagliata – gli faccio notare. Gli ibridi non sono mai stati visti di buon occhio su Omicron. Il razzismo è intrinseco nella nostra società.

-Eh ma mica è colpa mia – mi fa spallucce

-Mai detto questo. Poi sei un architetto, una persona di cultura di cui c’è bisogno . Devo, tuttavia sapere di più di te – faccio notare al giovane

-Vai, spara! Sono qui per rispondere ad ogni domanda – dice con voce allegra

-Hai mai assunto droga? – chiedo serio in volto

-Assunto no, al massimo messo in prova per tre mesi – mi viene da ridere, la situazione si alleggerisce, fino a che non cambia di scatto espressione, diventando improvvisamente timido, come se avesse più personalità contemporaneamente pronte ad uscire fuori

-Cos’è? sei il gemello depresso di quello di prima? – chiedo al ragazzo intimorito.

-No, sono solo molto stanco dal viaggio, ecco…- è inquietante il modo in cui il suo carattere sia così mutato. A prescindere da come andrà questo incontro, questo ragazzo dovrà sostenere una visita psichiatrica. Non mi convince. Già dalla scelta del nome con cui si presenta.

-Sei venuto per dormire? – chiedo incuriosito indagando. Faccio una serie domande sul sonno, così da poter capire se ho a che fare con una persona depressa, ma non sembra sia così. Sembra una persona disturbata. Tuttavia non posso non farlo entrare, i documenti sembrano veri.

Mi fornisce infine un’ultima informazione, dicendomi di essere discendente di una famiglia nobile del nostro pianeta. Peccato che non sia mai esistita una famiglia di nome “Tenzione”, qua su Omicron.

-Carissimo “Manu Tenzione”, presunto architetto. Non posso rispedirti nel portale perché i documenti risultano reali, ma so che non sei chi dici. Sappi che indagheremo su di te, e se scopriremo che non ti chiami con questo ridicolo nome dovremo agire. Saranno cazzi tuoi, verrai cacciato del pianeta. Per ora sei libero. Prendi questo ologrammofono. All’interno sono caricati 100 aggar, quello che ti serve per interagire con il mondo circostante per la prima settimana, il tempo che ti verrà dato prima di trovare un lavoro. Andrai nel distretto 22, un’anonima zona della città. Li c’è un cantiere aperto che cerca giovani apprendisti. Guadagnerai il minimo sindacale , ma intanto avrai trovato tempo per inserirti nella società –

Il giovane non risponde. Dal suo viso sembra in difficoltà, come se realmente il suo nome sia quello che ha fornito. Ma non posso farmi prendere per il culo così. Non mi fido. Potrebbe essere un tossico, o peggio ancora uno stupratore

-Cabina del teletrasporto 70120…ma non finisce qui… chiunque tu sia realmente –

Cittadino provvisoriamente accettato: Accertarsi della sua reale identità

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